Jaeger-LeCoultre Geophysic: da una collezione storica, nuovi modelli carichi di innovazioni
Ottobre 2015: Jaeger-LeCoultre sceglie un mese lontano dalle tradizionali fiere di settore che si svolgono ad inizio anno per presentare gli orologi della collezione Jaeger-LeCoultre Geophysic, i modelli True Second e Universal Time.
Prima di presentare questi orologi, una digressione su quella che sta diventando una vera e propria famiglia di orologi. L’attuale collezione Geophysic prende il nome da un orologio storico di Jaeger-LeCoultre prodotto nel 1958 per celebrare un duplice anniversario: oltre a ricorrere il 125° anniversario della Manifattura, il 1958 è stato infatti l’Anno Internazionale della Geofisica. Importanti investimenti furono affrontati da 67 paesi per affrontare l’esplorazione scientifica e la ricerca in campi correlati alla geofisica, come la sismologia, l’elettromagnetismo, la radioattività, l’attività solare.
Per questo l’orologio era stato concepito come uno strumento solido, in grado di affrontare tutte le prove collegate al suo uso in diverse condizioni anche al polso degli scienziati ed esploratori più avventurosi. Si trattava di un meccanismo che garantiva precisione cronometrica, dotato di anti-shock, di funzione stop secondi, di un bilanciere in materiale resistente ai cambiamenti di temperatura e dotato di una speciale regolazione micrometrica, inserito in una cassa in grado di resistere al magnetismo fino a 600 gauss e resistente all’acqua.
Questo orologio è stato anche al polso del Capitano del Nautilus, il primo sottomarino a propulsione nucleare, battente bandiera americana, che, proprio in quell’anno, si rese protagonista di una eccezionale impresa scientifica. Il 3 agosto 1958 attraversò in immersione alla banchisa del Polo Nord tracciando, in tre giorni, una rotta inedita tra l’Oceano Atlantico e il Pacifico, stabilendo un primato storico.
Il ritorno dello Jaeger-LeCoultre Geophysic è avvenuto nel 2014 con il lancio di un modello solo tempo, riedizione dello storico modello da collezione, con tre varianti che differivano per materiale e quadrante. Un calibro automatico di elevata qualità pulsa all’intero di una cassa in ferro dolce, concepita per eliminare gli effetti dannosi del magnetismo sul movimento.
Nel 2015 il Geophysic diventa una collezione con due ulteriori referenze: Il Geophysic True Second e il Geophysic Universal Time. Il primo, quale legame con la cronometria, il secondo con l’esplorazione terrestre: questi i rimandi storici al Geophysic del 1958. Esaminiamoli più da vicino.
Il primo dei due è, all’apparenza, un ordinario seppur esteticamente molto piacevole orologio solo tempo. Eppure… la lancetta dei secondi si muove ad intervalli regolari, compiendo un salto esattamente ad ogni secondo. Come un orologio al quarzo. Già, ma si tratta di un orologio meccanico. E questo moto regolare ma discontinuo indica la presenza di una complicazione molto raffinata in orologeria: i secondi morti. Interpretata con una soluzione meccanica innovativa, grazie ad una spirale aggiuntiva che regola il meccanismo della lancetta dei secondi centrali, affinchè il calibro non perda amplitudine nelle oscillazioni del bilanciere a causa dell’importante sforzo richiesto per l’alimentazione del movimento discontinuo della lancetta dei secondi.
Un’altra particolarità è la costruzione del bilanciere: Jaeger-LeCoultre ha infatti abbandonato la classica forma a ruota per il suo nuovo Gyrolab, un nuovo bilanciere a forma di “H” arrotondata nelle stanghette laterali, che permette una riduzione del peso dell’ingranaggio a vantaggio della qualità delle oscillazioni e dell’efficienza del calibro. Nato all’interno dei meccanismi sperimentali di orologi-prototipo, la Grande Maison ha deciso di adottare proprio nella collezione Geophysic questa innovazione, per la prima volta inserita in una produzione in serie.
Il movimento è ulteriormente arricchito da una massa oscillante in oro, e rifinito con dovizia di particolari. Il tutto, con il fascino di un orologio realizzato al 100% all’interno della Manifattura di Le Sentier, la “Grande Maison“.
Il calibro del Geophysic True Second rappresenta la base per il meccanismo del Geophysic Universal Time, con la complicazione aggiuntiva dell’indicazione dell’ora universale. 24 fusi orari sono visualizzati contemporaneamente sul quadrante, indicati da altrettanti nomi di città, iscritti su un disco girevole comandato dalla corona dell’orologio.
Questi due orologi hanno tutte le caratteristiche per piacere al pubblico di intenditori: giusta la misura della cassa, di 39,6 mm, intriganti le caratteristiche meccaniche, piacevole l’estetica, e disponibile una versione in acciaio, oltre al luminoso oro rosa. Considerando che Jaeger-LeCoultre è ormai fra le pochissime manifatture di prestigio a realizzare orologi di stile classico, con cinturino, in acciaio, è particolarmente piacevole vedere l’acciaio vestire anche belle complicazioni meccaniche.
Vi aspettiamo nel negozio Hausmann & Co. di via del Babuino per scoprire gli orologi Jaeger-LeCoultre Geophysic nella vetrina dedicata.