Un indovinello... dal '600!
“Senza piedi a girar sono costretto;
Voglion, ch’io parli; eppur non ho la bocca;
Se tardo ad affrettarmi, son costretto;
E se troppo mi affretto, ognun tarocca.
Se troppo m’incammino, e non aspetto,
Cento maledizioni ognun mi sciocca.
E dopo avermi tanto maledetto,
Dice che sono bugiardo, e cosa sciocca.
Se vigor più non ho, nè più s’accorda
Al moto il passo, condannar mi sento;
M’aprono il petto, e poi mi dan la Corda.
Ma se mi muovo regolato, e attento,
Benchè niun più mi guidi, e più mi muova,
Mi pone in tasca, e prigionier divento. “
Un ringraziamento per il ritrovamento a “+entusiasta” (Orologiko).