Un cronografo da tasca vintage, con velocità massima di 120km/h: lo "Slow Chrono"

Come si può leggere il progresso tecnico fra i secoli? Anche attraverso oggetti d’epoca che, oltre a mostrare loro stessi caratteristiche ormai desuete, permettono di rilevare i cambiamenti anche di tecnologie apparentemente molto distanti.
E’ l’esempio di questo cronografo da tasca di Hausmann & Co., che risale all’inizio del XX secolo. La sua peculiarità è la scala tachimetrica associata al cronografo, motivo per il quale è stato soprannominato lo “Slow Chrono”.

Una premessa: la scala tachimetrica permette di misurare la velocità di spostamento di un oggetto (ad esempio una automobile) su una distanza di un chilometro. Poichè la velocità è definita come spazio per tempo, la misurazione del tempo sulla scala permette di associarvi una velocità. Intervalli dei secondi cronografici di 10 secondi corrispondono a circa 400 km/h, che si riducono via via che scorrono i secondi (240 km/h corrisponde a 15 secondi, 120 km/h a 30 secondi)

Cronografo da tasca in oro con quadrante in smalto e scala tachimetrica base 120 - gold pocket watch with chronograph and tachometric scale based on 120 kmph

La scala cronografica di questo orologio da tasca ha una serie di divertenti peculiarità: è spiraliforme, è colorata, e … parte dalle ore 6! E questo perchè la velocità di 400 km/h che la lancetta dei secondi cronografici permetterebbe di rilevare con un arresto ad ore 2 (dopo quindi circa 10 secondi) era impensabile per l’epoca.

Da qui l’esigenza della scala a spirale e colorata: la lettura della scala tachimetrica parte durante il primo giro della lancetta cronografica dai numeri in rosso ad ore 6 (120 km/h). Prosegue durante il secondo giro della lancetta dei secondi cronografici (il secondo minuto di rilevazione, quindi), con i numeri in verde, iscritti nei primi 30 secondi nella minuteria esterna del quadrante, e successivamente in un arco di cerchio interno alle cifre che indicano le ore. E’ possibile anche la rilevazione della velocità durante il terzo minuto attraverso le quattro indicazioni in nero riportate intorno alle lancette: 27 km/h, 24 km/h, 22 km/h, 20km/h.

Degli standard di velocità completamente diversi dagli attuali! Ma comuni in termini di rilevazione. Negli archivi di Hausmann & Co. esistono infatti altri due quadranti in smalto con le stesse caratteristiche, adatti per cronografo da tasca, a dimostrazione che quel tipo di scala tachimetrica rappresentava effettivamente lo standard di velocità all’epoca più comuni.

I tre quadranti in smalto riportano, con soluzioni grafiche differenti, scale tachimetriche spiraliforme
I tre quadranti in smalto riportano, con soluzioni grafiche differenti, scale tachimetriche spiraliforme “lente”
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