La riserva di carica: l'invenzione che salvò la testa del geniale orologiaio A. L. Breguet

La riserva di carica: un’invenzione che salvò la testa di A. L. Breguet

Il grande Abraham Louis Breguet, che, oltre ad essere un eccezionale inventore ed un superbo orologiaio, era anche un ottimo venditore, aveva subito capito la trappola psicologica celata nella più pratica delle sue realizzazioni, l’orologio automatico, naturalmente da tasca, che si ricaricava grazie ad una massa oscillante attivata dalla deambulazione del proprietario.

Non sarebbe stato facile, per Breguet, spiegare al Ministro Talleyrand perchè il suo “perpetuelle” si fermava spesso, mentre quello del generale Bonaparte non perdeva un battito. Insinuare che forse l’attività del Principe era troppo sedentaria poteva essere mal interpretato, e la ghigliottina era sempre pronta!

La soluzione di Breguet fu quella -geniale- di aggiungere all’orologio una semplice indicazione della riserva di carica, che permettesse di far sorgere il dubbio nel proprietario circa la causa dell’eventuale scarsa carica: “è l’orologio che non funziona bene… o sono io che non mi muovo abbastanza?”

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Il nuovissimo Breguet Classique Chronométrie, ref. 7727BR, presentato a Baselword 2013. L’innovazione tecnica più avanzata trova qui forma nel bilanciere a sospensione magnetica, che permette una velocità di oscillazione di 10Hz senza che l’attrito provochi l’usura dell’organo regolatore. Ad arricchire le funzioni dell’orologio, l’indicazione della riserva di carica di 60 ore, posizionata alle ore 5.
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